Paese: Libano
Finanziatore: Ministero Affari Esteri (programma riabilitazione, occupazione, servizi, sviluppo)
Data inizio: Settembre 2007
Durata: 4 mesi
Settore: Ricostruzione post emergenza, rifugiati
Beneficiari: 250 famiglie palestinesi
Partner: Chatila youth center (CYC)
In Corso: No

Il programma ROSS (Riabilitazione, Occupazione, Servizi, Sviluppo), programma di emergenza della Cooperazione italiana promosso dal Ministero degli Affari Esteri italiano, ha approvato il progetto di intervento del CISS “Supporto integrato a 250 famiglie in fase di rientro nel campo profughi di Nahr el-Bared" in Libano.
Il progetto ha come obiettivo di migliorare le condizioni di vita sociali, economiche e abitative di 250 famiglie palestinesi di ritorno nel Campo profughi di Nahr el-Bared, teatro della guerra dell’estate scorsa tra l’esercito libanese ed i miliziani di Fatah al-Islam, un gruppo islamico ritenuto vicino ad Al Qaeda.
Il progetto, iniziato il 1 dicembre 2007, avrà una durata di 4 mesi.
Gli scontri armati che si sono verificati dal mese di maggio 2007 nel nord del Libano hanno avuto tra le conseguenze più drammatiche l’abbandono del campo profughi di Nahr el-Bared da parte di circa 6.500 famiglie, la maggior parte delle quali ha trovato rifugio nel vicino campo profughi di Beddawi.
Una parte del campo di Nahr el-Bared è stata recentemente riaperta per permettere alle famiglie di potere fare ritorno alle proprie case, se ancora esistenti. Ma il rientro è ostacolato da numerose difficoltà, dato il livello di devastazione degli edifici e delle infrastrutture del campo.
La ricostruzione completa del campo profughi richiederà enormi sforzi economici e lunghi tempi di realizzazione. E’ però possibile sostenere in questa fase iniziale le famiglie che hanno scelto di tornare a vivere a Nahr el-Bared e le cui case richiedono soltanto lavori di manutenzione e riabilitazione.
Il CISS ritiene che la società civile e le ONG in particolare possano aiutare a superare alcune difficoltà immediate (materiali, economiche, sociali e psicologiche) nel processo traumatico di riappropriazione della propria vita da parte di queste famiglie. Da qui la presentazione del progetto “Supporto integrato a 250 famiglie in fase di rientro nel campo profughi di Nahr el-Bared", partner del quale è Chatila Youth Center (CYC), la cui presenza costante nel campo di Nahr el-Bared ha aiutato ad identificare i bisogni prioritari a cui far fronte.
Beneficiarie del progetto sono 250 famiglie disponibili a ritornare alle proprie abitazioni, solo parzialmente distrutte, presso il campo profughi di Nahr el-Bared che al momento vivono in alloggi di fortuna. Tali famiglie sono al momento impegnate nelle attività di ricostruzione delle proprie case, con notevoli difficoltà economiche da affrontare.
Le attività di ristrutturazione non consente loro di potersi dedicare ai lavori precedentemente svolti, né alla cura dei propri figli; tali famiglie hanno bisogno, oltre che di un sostegno nella ricostruzione delle case, di uno spazio per proteggere, tutelare e curare i propri bambini.
I bambini sono stati esposti negli ultimi sei mesi al trauma della guerra e della condizione di profugo; oggi pesa anche la difficoltà di riambientarsi in un luogo in cui i punti di riferimento fisici passati sono stati distrutti e quelli affettivi o non ci sono più o sono incapaci di relazione.
I giovani di Nahr el-Bared hanno perso le proprie occupazioni di lavoro, hanno assistito alla distruzione delle proprie case e dei propri punti di riferimento e di aggregazione; hanno vissuto la condizione di profughi. Consapevoli del lungo lavoro di ricostruzione, anche sociale, necessario sono però coscienti dell’importanza di contribuirvi in prima persona. Ecco perché essi, impegnati nella riabilitazione del campo, hanno bisogno di adeguate attrezzature, formazione e di un accompagnamento.
Le ATTIVITA’ previste dal progetto del CISS sono:
Creazione del Centro per l’infanzia
Alla fine del progetto è previsto che il centro possa continuare le sue attività sulla base di una piccola tassa mensile pagata dalle famiglie che usufruiscono dei servizi erogati. Il partner locale Chatila Youth Center si impegna nella gestione del centro al termine del progetto.
Selezione dello staff del Centro per l’infanzia
Si prevedono: 1 coordinatore locale, 2 operatori sociali esperti di cura psicofisica dei minori, 2 assistenti con esperienza della cura dei bambini in età infantile, 1 psicologo esperto in Post Traumatic Stress Disorder.
Attività di cura, tutela e protezione dell’infanzia
Presso il Centro saranno svolte attività di cura, protezione, supporto psicologico ed animazione creativa a favore di almeno 50 bambini e 50 bambine fra i 3 ed i 7 anni di età.
Selezione dei 25 giovani (fra i 18 e i 26 anni) addetti ai lavori manuali
I criteri di selezione sono: provenienza da Nahr El Bared, non essere occupati in alcuna attività generatrice di reddito, almeno il 40% di sesso femminile.
Formazione dei 25 giovani addetti ai lavori manuali
Formazione sulla condotta durante le attività di rimozione di detriti e residui, sensibilizzazione sull’utilizzo delle protezioni necessarie (guanti, tute, mascherine).
Selezione delle 250 famiglie beneficiarie
Le famiglie dovranno essere residenti di Nahr El Bared ed essere proprietarie di abitazioni danneggiate dagli scontri armati ma non totalmente distrutte: le abitazioni devono essere potenzialmente abitabili.
Ristrutturazione, ripristino e pulizia di 250 case
Non appena completato il lavoro di ripristino, pulizia ed allestimento del Centro per l’infanzia, i giovani addetti ai lavori aiuteranno le famiglie nella rimozione dei detriti, nella pulizia, riparazione e verniciatura delle proprie case.
Incontri di coordinamento con gli stakeholder di Nahr El Bared
Lo staff del progetto parteciperà a tutti i tavoli di coordinamento per l’accesso ad informazioni e per la discussione dei diversi interventi a sostegno della popolazione di Nahr el-Bared. I tavoli sono organizzati dall’United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East (UNRWA).
I RISULTATI che si intendono raggiungere con il progetto sono:
A – Almeno 100 famiglie del campo profughi di Nahr El Bared saranno supportate nella protezione e tutela dei bambini attraverso la realizzazione, l’arredamento e l’avviamento di un Centro per l’infanzia.
B – Almeno 25 famiglie di Nahr El Bared disporranno di una fonte alternativa di reddito attraverso il lavoro retribuito di 25 giovani addetti ai lavori manuali.
C – Almeno 250 famiglie di Nahr El Bared saranno state supportate nelle attività di ripristino delle proprie abitazioni attraverso il lavoro di 25 giovani addetti ai lavori manuali.
D – Almeno 250 famiglie di Nahr El Bared avranno beneficiato della condivisione di informazioni e delle attività di coordinamento frutto del network di ONG locali ed internazionali attive nell’area.